I termini neoplasia, tumore, cancro destabilizzano e spaventano ogni persona.
Il disagio psicologico che si manifesta a seguito della diagnosi e della cura di una patologia organica grave può essere definito come una “normale” reazione ad una diagnosi “ab-norme”.
Ansia, depressione, collera, sbalzi d'umore, negazione, isolamento, pensieri di suicidio, regressione, confusione mentale, disturbi del ciclo sonno\veglia, disturbi alimentari, sensi di colpa, razionalizzazione, alexitimia, proiezione, spostamento, formazione reattiva sono le più frequenti manifestazioni “fisiologiche” che hanno un'importante funzione adattativa.
Non sempre è facile capire se le reazioni del paziente alla diagnosi sono reazioni normali, fisiologiche, oppure se si tratta di sintomi di una situazione di patologia psicologica, che richiede un supporto psicologico adeguato per il paziente
Il sintomo "acuto" o "fisiologico" si distingue da quello "cronico" o "patologico" sulla base della qualità, della quantità, dell'intensità, verificando da quanto tempo si manifesta e che intensità ha, e quanto influisce sulla vita della persona e sulle sue relazioni.
L'importanza di una corretta diagnosi psicologica o psicopatologica permette di aiutare il paziente oncologico e i familiari nel processo di cura e di guarigione, ove possibile.
Per approfondire il tema leggere il seguente articolo: Sostegno psicologico: come aiutare il Paziente Oncologico e i familiari a fronteggiare la fase d’accettazione, lo stress e le emozioni negative.
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Dott. Aldo Marinacci