Stalking, termine attuale, espressione di drammi quotidiani ma, talvolta, anche di errori e malafede.
La violenza è tanto visibile quanto incompresa. L’opinione pubblica, infatti, riconosce soltanto quella sessuale, fisica e psicologica. Ma in realtà, ci sono anche quella sociale ed economica.
A rendere più complesso il quadro, anche le Intrusioni Relazionali Ossessive. Cioè, quando una persona non minaccia né attua azioni violente ma tenta in modo invasivo di riallacciare i rapporti. Regali, atti eclatanti, ostentata disperazione: tutti atteggiamenti da monitorare perché potrebbero sfociare in stalking ma ancora non lo sono.
Per riconoscere la persecuzione, bisogna analizzare i seguenti parametri: l’ambiente in cui si verifica (es.: casa, lavoro, scuola ecc.); la frequenza e la durata delle azioni subite dalla vittima; la tipologia (es.: inseguimenti, molestie, insulti); il dislivello psicologico ed emotivo tra i due soggetti (il perseguitato è sempre assoggettato); l‘intento persecutorio (lo scopo che il persecutore vuole raggiungere) e l’andamento delle situazioni con le relative conseguenze.
Spesso sentiamo parlare delle vittime di stalking: ma quasi mai, delle vittime delle false accuse di stalking: eventualità che è più frequente di quanto pensiamo (secondo il Ministero degli Interni, oltre il 50% delle denunce).
La False Victimization Syndrome si verifica in soggetti che cercano di convincere gli altri di essere vittime di Stalking, inventandosi dei fatti mai accaduti per stabilire un rapporto e/o ottenere attenzione. Gli individui che presentano queste caratteristiche possono anche presentare un Disturbo di Personalità (DSM-V, 2013).
Lo Stalker crede di essere lui stesso il perseguitato. In realtà, soffre di una grave mancanza di autostima, si sente inferiore alla vittima, che ammira molto, anche se raramente lo ammetterebbe, diffonde false chiacchiere per rovinargli la reputazione ed ha un atteggiamento estremamente manipolatorio.
Molto spesso convince se stesso e gli altri che la colpa è della vittima; darà il via a conflitti e malintesi, per poi cercare di rigirarli a suo favore nel tentativo di attirare attenzione positiva per se stesso (es. in caso di separazioni difficili).
Può persino arrivare a denunciare la vittima con false accuse di Stalking.
Appare ovvio che un’accusa ingiusta, cioè una calunnia, comporta un danno per la vittima: alla propria immagine, all’onore, alla riservatezza, alla reputazione, oltre che una sofferenza interiore.
Sia se vittima di Stalking che vittima di false accuse di stalking è fondamentale chiedere aiuto.
Lo Studioarmonia è in grado di supportarvi psicologicamente in questa situazione altamente stressante, non esitate a contattare lo Psicologo Dott. Aldo Marinacci, e richiedere una consulenza psicologica.
Per ulteriori approfondimenti leggere l'articolo: Informare per Conoscere: Più rispetto per la Donna.
Dott. Aldo Marinacci