E’ nel periodo dell’adolescenza che il corpo è investito di maggiori attenzioni, perché nel pieno dello sviluppo.
Nel percorso evolutivo di un ragazzo sano, la fantasia di non avere una dimensione del proprio organo genitale adeguata, conforme agli standard sociali, è un passaggio pressoché obbligato.
La sfera sessuale passa per la conoscenza dei propri genitali: dimensioni, piacevolezza, identità sessuale. Molti adolescenti si approcciano alla sessualità con poche informazioni, per la maggior parte apprese dai siti internet, dai compagni e misurando le proprie dimensioni genitali visitando siti pornografici.
I maschietti iniziano a confrontare le dimensioni del proprio pene con quelle dei coetanei. E’ un classico il confronto negli spogliatoi, quando i ragazzi si cambiano e si fanno la doccia dopo gli allenamenti sportivi.
Tale confronto diventa anche una questione di carattere. Infatti troviamo il ragazzo timido, introverso, che nella comparazione ne esce complessato, con un abbassamento dell’autostima. In genere con il passare del tempo e le prime esperienze il “complesso” si risolve spontaneamente, in alcuni casi rimane, diventando un problema, una preoccupazione costante e ossesiva.
Nelle peggiori delle ipotesi il ragazzo può arrivare a soffrire di un disturbo denominato Dismorfofobia peniena: stato morboso caratterizzato da una sindrome ansioso depressiva presente in soggetti che, sebbene anatomicamente nella norma, considerano l'aspetto e le dimensioni del proprio pene non idonei e comunque inadeguati.
In questi casi è indicata una consulenza con lo psicologo - sessuologo.
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Dott. Aldo Marinacci